Cronaca
MOTOGP: LE LEGGENDE NON MUOIONO MAI
FEDERICO FOTI
Rossi c'è,vince ancora e quest'anno lo fa alla terza tappa, in Spagna,tagliando il traguardo per primo seduto sul serbatoio della sua Yamaha con la ruota anteriore rivolta verso il cielo, come la prima volta, 15 anni fa, quando mettendo K.O Biaggi e Barros si prese quel primo titolo di una serie infinita che dura ormai da quasi 20 anni.
La soddisfazione è maggiore quest'anno? Si, assolutamente. E per svariati i motivi.
Anzitutto, dopo la truffa dell'anno scorso da parte degli spagnoli, vincere in spagna è un segno di forza e come se non bastasse il dottore arriva 7 secondi prima di Jorge Lorenzo ( campione del mondo in carica e compagno di squadra ) e 16 secondi prima di Marc Marquez, entrambi Spagnoli ed entrambi coinvolti nei fatti di Valencia 2015.
Una sorta di vendetta personale, un fascio di luce che arriva in mezzo al temporale delle critiche e fa capire a tutti che la voglia di vincere non cambia da un anno all'altro, non cambia per i 36 o 37 anni appena compiuti dal Dottore; il titolo è ancora li a portata di mano e Valentino non sembra proprio aver voglia di mollare.
Il campionato è ancora lungo e tutto è possibile, la costanza e la determinazione ci daranno le risposte che cerchiamo. Noi, da tifosi, possiamo solo augurare al nostro leggendario numero 46 la vittoria di questo tanto sudato decimo titolo in MotoGp, ponendo la firma su una carriera che ormai pochi potranno ripetere in questo sport cosi emozionante e pericoloso.
Cronaca
RANIERI: MISSIONE COMPIUTA!
DAVIDE SERRA
Sulle prime pagine di tutto il mondo viene celebrata l’impresa della squadra allenata da Claudio Ranieri. Nessuno ci avrebbe creduto. Ranieri veniva forse dall’unico vero fallimento di una grande e sottovalutata carriera, quello da ct della Grecia, ma il destino gli riservava una bella sorpresa.
Il Leicester si era salvato per miracolo. Presidente e allenatore si incontrano; poche parole, un solo obiettivo: “Dobbiamo salvarci”. Così’ è stato, Ranieri è riuscito in questa megagalattica impresa.
Aveva parlato chiaro a quel gruppo di giovani calciatori, alcuni appena maggiorenni, che subito trovò in sé armonia e unione. “Dovete giocare come una squadra, non siamo una big quindi dobbiamo lottare con il cuore, con l’anima. Non mi interessa contro chi giochiamo. Tutto quello che voglio è che lottiate. Se sono meglio di noi, okay, ma devono dimostrare di esserlo“.
I giocatori del Leicester e i tifosi della squadra, fondata nel lontano 1884, hanno gioito insieme davanti al televisore per questa straordinaria impresa. Non avevano mai vinto lo scudetto e lo hanno fatto adesso, con un allenatore italiano, quando i bookmakers li davano vincenti alla sconsolante quota di 5.000 a !
Anche per questo la favola del Leicester ha appassionato tantissimi tifosi in tutto il mondo. Italiani compresi e, in particolare, tutti quei sardi che si riconoscono nei colori della squadra del Cagliari. Non c’è infatti solo quell’unico scudetto vinto “da provinciali” nel 1970, che tanto ci avvicina alla favola del Leicester, ma anche e soprattutto, la figura di Ranieri. Questo sereno e acuto allenatore mosse i primi veri passi da professionista della panchina prendendo il Cagliari in serie C1 nel 1988 e portandolo in serie A in soli due anni, nel 1991!
Inoltre, nel campionato successivo, riuscì a salvare la squadra rossoblù con un’impresa non meno straordinaria di quella inglese, visto che il Cagliari, alla 22^ giornata, era ultimo in classifica!
E questo nonostante episodi esaltanti come l’illusoria vittoria in trasferta (1-2) contro il Napoli campione d’Italia (16 settembre 1990).
In bocca al lupo a Ranieri e a tutti coloro che hanno creduto in lui.
GUSTO
TORTA DI NOCI
ALESSIA TARDINI
Ciao ragazzi, qualche giorno fa ho accompagnato la mia amica dalla nonna e mi ha fatto assaggiare una torta di noci buonissima; allora ho deciso di chiederle la ricetta e condividerla con voi..non é molto sbrigativa, ma fidatevi il risultato sarà eccezionale:
250 g di noci sgusciate
150 g di maizena
200g di zucchero
16 g di lievito
200g di burro
4 uova
1 cucchiaino all'estratto di vaniglia
Preparazione:
Tritate per bene le noci aggiungendo 50 g di zucchero, montate il burro con lo zucchero rimanente finché non risulterà spumoso, unite le uova, una alla volta, e un cucchiaino di vaniglia, dopodiché aggiungete le noci tritate assieme alla maizena setacciata e il lievito. Imburrate e infarinate la tortiera e versate il composto, infornate a 180 gradi per 50 minuti, una volta cotta lasciatela raffreddare e spolverizzatela con zucchero a velo. Potete farcirla a vostro piacimento con una crema al cioccolato.
Questa torta è l'ideale nelle giornate fredde, accompagnatela con una bella tazza di thè caldo, una coperta e un film.
Spero vi piaccia, buon appetito.
CULTURA
LA FELICITA' E LA TAZZINA DI CAFFE'
GIOVANNI PISTIS
Questa volta, voglio proporre un “pezzo” diverso dal solito; si tratta infatti un piccolo testo trovato girovagando per il web, di cui ho voluto far tesoro per la semplicità e l'immediatezza del messaggio che intende trasmettere.
''Un gruppo di ex studenti universitari andarono a trovare il loro vecchio Professore di Economia. Molti di loro avevano trovato delle ottime posizioni in Banche d’Affari, Società di Consulenza ed importanti Multinazionali. Ben presto il Professore ed i suoi ex studenti si ritrovarono a parlare della vita, della felicità, del lavoro e dello stress.
Nel pieno della discussione, il vecchio Professore, sempre attento alle buone maniere, volle offrire loro del caffè e andò in cucina. Nel giro di pochi minuti un’inconfondibile fragranza di caffè si diffuse per l’intero appartamento ed il Docente tornò con un vassoio pieno di tazze, ognuna diversa dalle altre: alcune di porcellana, altre di vetro, altre di cristallo, alcune di aspetto molto semplice, altre all’apparenza molto costose.
Il Professore aspettò con pazienza che ognuno dei suoi ex studenti scegliesse la sua tazza preferita. Quando ciascuno ebbe la sua tazza di caffè in mano, il Professore disse:
“Come avrete notato, tutte le tazze che sembravano belle e costose sono state prese per prime, lasciando per ultime le tazze semplici. E’ normale che ciascuno di voi cerchi di ottenere le cose migliori. Ma questa è anche la fonte del vostro stress. Ricordate? Quello che volevate davvero era il caffè, non le tazze: ma ognuno di voi si è affrettato a prendere le tazze migliori guardando di sottecchi cosa avesse scelto il compagno al suo fianco.“
Certo di aver ottenuto l’attenzione dei suoi ex studenti, il vecchio Professore concluse il suo discorso: “Cari ragazzi, la vita è il caffè e la felicità è il suo aroma; il lavoro, lo status sociale, ed i vari gingilli di cui ci piace circondarci, non sono altro che tazze. Sono solo oggetti che contengono il caffè ed il suo aroma. Nulla di più. Non permettete mai alle vostre “tazze” di decidere per voi: imparate a godervi il caffè!” ''
Già. Impariamo a goderci il caffè.